Nel tumultuoso scenario del Cinquecento, Margherita d'Austria spicca come figura chiave della politica e della cultura d'Europa. Questo libro approfondisce il suo ruolo poliedrico, esplorando le sue abilità diplomatiche tra sovrani e papi, il suo impegno come governatrice e il suo estro imprenditoriale di donna d'età moderna.
Sulla scena dell'Europa del primo Cinquecento, tra Stati in ascesa e Riforma protestante, una giovane donna attraversa confini geografici, culturali e religiosi, creando connessioni tra poteri politici e comunità, al di là e al di qua delle Alpi, e facendo dialogare regni, corti e territori che forse, senza di lei, non si sarebbero incontrati. Margherita d'Austria (1522-1586)– figlia dell'imperatore Carlo V, e per questo moglie di Alessandro de' Medici, nipote di papa Clemente VII Medici, poi moglie di Ottavio Farnese, nipote di un nuovo papa, Paolo III Farnese– non è, tuttavia, una pedina tra poteri contesi, ma una donna capace di trasformare destini definiti in visioni di governo dinamiche. Sperimentò mediazioni politiche, transazioni fiscali e imprenditoria e gestì dinastie diverse e i suoi feudi con un soft power che fu la chiave del suo consenso. La sua fitta corrispondenza con segretari e agenti le permise di controllare gli eventi nelle reti d'Europa tra i Paesi Bassi protestanti, la Spagna di Filippo II, la Francia di Caterina de' Medici, la Roma papale, il ducato di Parma e lo Stato farnesiano in Abruzzo, ma anche la Napoli vicereale, dove era arrivata adolescente. Disseminò e legò al suo nome palazzi importanti– tra i quali Palazzo Madama a Roma–, lasciando i segni delle sue corti, centri di cultura, ma anche luoghi intimi delle sue collezioni. Gli studi degli ultimi decenni su donne di potere e queenship in età moderna raccontano, attraverso modificazioni dei linguaggi narrativi, le azioni di donne che hanno segnato la storia della modernità: Margherita d'Austria ne è un esempio.