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Verso il crollo dell’impero
註釋

 Germania, primi anni del IV secolo d.C. L’impero di Roma è minacciato
dalla crescente pressione dei barbari lungo i confini. Un pesante clima di instabilità domina la vita quotidiana del popolo e dei notabili. L’accidentale omicidio di una vecchia usuraia non è che il preludio di ben altri drammi: l’assedio di un accampamento romano e la bestiale
devastazione della colonia Julia. Nel caos trovano spazio alcuni mercanti
coinvolti nella scomparsa di una bambina. Tavi, la madre, dopo una
rocambolesca fuga dalla colonia in fiamme, ritrova il suo uomo, Valerio,
un legionario ferito. Fors, un misterioso sacerdote del tempio di Apollo, lo cura. Scopriranno poi di aver militato in passato su fronti opposti.
Intanto uno zelante magistrato, Lucio, indaga su ripetuti furti e il suo capo, Publio, trama per guidare la secessione della Germania.
Il suo braccio destro è un equivoco faccendiere, Nabul, legato da una
relazione segreta a Tavi. Tutt’intorno si muovono servi prezzolati, la scaltra tenutaria di un lupanare, uno storpio insediatosi nel tempio di Apollo. Mentre Tavi è alla ricerca della figlia, Publio sta per dare il via alla rivolta. In un crescendo di colpi di scena gli avvenimenti precipitano. Si arriverà così all’inevitabile resa dei conti. Le vicende narrate sembrano lontane dai nostri tempi, ma, a ben guardare, confermano che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. È troppo ardito un parallelo tra questi eventi e la decadenza politica, le spinte separatiste, la crisi della religiosità della nostra epoca?