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Creaturae
Vito Mario Viceconti
出版
Gruppo Albatros Il Filo
, 2022-10-31
主題
Fiction / General
ISBN
8830672394
9788830672390
URL
http://books.google.com.hk/books?id=tGemEAAAQBAJ&hl=&source=gbs_api
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SAMPLE
註釋
Una società distopica, un futuro non troppo lontano ma parecchio diverso da quello a cui siamo abituati dalla fantascienza. È qui che vive Ettore, un vecchio che si guadagna da vivere cantando storie. La sua vita tranquilla, non certo agiata, è scandita dal trascorrere di giorni sempre tutti uguali.
Il menestrello non può certo immaginare che tutto sta per cambiare drasticamente, e grazie a un bambino…
Vito Mario Viceconti
è nato a Sala Consilina, in provincia di Salerno, nel 1953.
Dell’infanzia a Sala Consilina ricorda con piacere il panorama mozzafiato del grande Vallo di Diano, che ammirava estasiato dalla finestra di casa
, le colline, gli ulivi centenari, la luce abbacinante per la latitudine, le lunghe corse in discesa che amava fare sul declivio dei monti che si elevano alle spalle del suo paese. Ha conservato dentro di sé le radici profonde e robuste della millenaria cultura meridionale di cui si sente orgoglioso.
Poco più che ventenne si è trasferito per lavoro al Nord, dove ha insegnato tecnologia per 42 anni in provincia di Verona.
Contemporaneamente ha sempre coltivato varie passioni: la pittura, la musica e la tecnologia. Ha dipinto per anni e fatto mostre, ha lavorato anche nel settore informatico.
L’attrazione per la scrittura ce l’ha da sempre, ma per molti anni ha scritto solo per sé. In concomitanza con la pensione, disponendo di maggior libertà e più tempo, ha dato spazio a questa sua inclinazione profonda. Da allora ha scritto varie cose: racconti brevi, un romanzo di fantascienza, due storie d’investigazione, un saggio, una commedia e infine
Creaturae
. La svolta, se così si può chiamare, è avvenuta nel 2019, quando un suo caro amico lo ha fortemente incoraggiato a pubblicare i suoi scritti.
La sua creatività ha fluttuato nel corso degli anni in diverse direzioni, ma lui stesso ritiene che la scrittura sia la sua forma espressiva più congeniale e più autentica, “la propria figlia illegittima, la più amata”, come l’ha definita in una delle sue opere.