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Tu che mi ascolti
註釋Dopo Lettera alla madre sulla felicità, Bevilacqua torna a rivolgersi alla madre, morta un anno e mezzo fa, sicuro che lei possa ascoltarlo. Queste pagine ripercorrono i momenti di un'avventura che vide madre e figlio sempre complici, legati da un amore appassionato e dolcissimo. Lisa resta incinta e per quattro anni, non sposata, difende il figlio in un ambiente assai difficile: un quartiere di Parma assediato dalla povertà e dal peso della dittatura. Per questa lotta, Lisa si ammala di depressione profonda. Gli internamenti in clinica si alternano ai fugaci ritorni a casa, ma il figlio le è sempre accanto: l'unico che trova la forza di credere alla sua guarigione e nel suo ritorno alla normalità. Lisa guarisce quando è già avanti con gli anni. Torna allora a essere quella che è sempre stata: una donna molto intelligente, con il culto del sorriso e dell'ironia. Le pagine dedicate a questo recupero della gioia comune sono indimenticabili: ora, madre e figlio possono dirsi, in libertà, tutte le cose che non si sono mai detti. La morte di Lisa non interrompe questa fusione perfetta. Il figlio dimostra in che modo la fine tangibile di un essere amato può trasformarsi, in chi gli ha portato amore, in una vita sensitiva così possente da equivalere a un'esistenza rinata. Nel mare dei sensi che ogni persona porta con sé dalla nascita, esiste una profondità insondabile dove forze misteriose sono in grado di compiere questo miracolo. E il figlio continua a confidarsi, la madre ad ascoltarlo, a proteggerlo.