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Theoria motus
註釋In questi studi di epistemologia e di storia della scienza (presentati in una nuova edizione completamente rinnovata e ampliata) viene focalizzata la nascita della scienza moderna nel XVII secolo (Galileo, Keplero, Newton, Leibniz) con alcuni sviluppi successivi (Laplace, Poincaré) attraverso l'esame di problemi specifici. In particolare viene affrontata la Theoria Motus, parte integrante e fondamentale sia della meccanica terrestre (principio di inerzia e caduta dei gravi, con riferimento soprattutto a Galileo di cui si mostrano i misconosciuti debiti con la tradizione aristotelica) sia della meccanica celeste (moto dei pianeti), ove si evidenzia l'incessante tentativo di razionalizzare i moti "irrazionali", sia terrestri che celesti, nei limiti di una figura geometrica definita. La rivisitazione della scienza moderna non si esaurisce però in un lavoro storico in quanto essa consente l'emergere di irrisolti nodi strutturali e teoretici. Appare così che il principio di relatività, in seguito esteso e generalizzato da Einstein, non fu invece integralmente applicato da Galileo, come dimostra la tesi della deviazione del grave in caduta (di cui si esamina la verifica di Guglielmini) e l'analisi delle maree, e questo non per incongruenza bensì per la chiara percezione dei limiti di applicazione del principio stesso.