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L'artigiano della pace
註釋La vita e le esperienze di Dante Cruicchi (1921-2011) costituiscono un osservatorio privilegiato e un punto di vista di grande interesse sulla storia del Novecento europeo e non solo. Cruicchi, giovanissimo, vive l’esilio antifascista in Francia insieme alla sua famiglia; nei primi anni Quaranta è arruolato nelle truppe italiane di stanza nei Balcani; dopo l’8 settembre attraversa l’odissea per molto tempo taciuta degli internati militari italiani nei campi di concentramento del Terzo Reich; nell’immediato dopoguerra si impegna in politica tra i comunisti emiliani; negli anni Cinquanta e Sessanta approfondisce la passione per il giornalismo politico e di inchiesta, lavorando come inviato in Africa, Asia e America Latina. Fin da allora internazionalismo e pacifismo si intrecciano nel suo lavoro politico-culturale, rispecchiandosi anche nell’intensa opera svolta nelle amministrazioni locali, soprattutto a partire dalla metà degli anni Settanta, quando viene eletto sindaco di Marzabotto e poi segretario generale dell’Unione mondiale delle città martiri. Al Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto e all’Istituto storico provinciale della Resistenza di Bologna è apparso doveroso occuparsi presto della sua figura, impedire che con la sua scomparsa, si cominciasse a stendere su quella vita il cono d’ombra della memoria labile e della dimenticanza che non è cosa rara che nel nostro paese avvenga. Avete in mano il frutto di questa decisione. Un’articolazione di saggi che sfaccettano un’esistenza plurale percorsa da un’unica corrente ideale, da un fuoco battagliero contro ogni forma di ingiustizia, dovunque si venisse a conoscere che si verificasse e senza attendere i tempi giusti e opportuni, perché e potrebbe essere il motto di Dante Cruicchi, si è sempre in ritardo nei confronti delle sofferenze e delle ingiustizie che l’umanità sa infliggersi e che solo l’umanità stessa può provare a redimere.