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Ganà la fata
註釋Vi fu un’epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi segreti e incantati, siti arcani che sfuggivano alle leggi di Natura e si sottraevano al dominio del Tempo, territori favolosi dove le più strane e ammalianti creature parlavano lingue oggi sconosciute, avevano gesti, modi e riti oggi indecifrabili; dove nessuna cosa era identica a se stessa ma poteva mutarsi a ogni istante in un’altra. Con l’andar del tempo, però, passare da una parte all’altra si fece sempre più difficile: «reale» e «immaginario» entrarono in netto contrasto, presero a scontrarsi come due opposte «visioni del mondo.» Allora come oggi, furono le donne a fare da mediatrici.